mercoledì 2 gennaio 2008

Conferenza per l’Inaugurazione del restauro dell’Edicola devozionale di S. Anna, su via di Corte. Dott.ssa Carlotta Nelli

PREMESSA
Tante sono le edicole sacre, ne ho contate 35, che si possono incontrare percorrendo le vie del centro storico di Civita Castellana.
Di conseguenza la scelta di restringere il campo è stata quasi obbligata. A tal fine i ragionamenti che mi hanno portato a parlare si alcune piuttosto che di altre si è mossa su due linee, escludendo a priori la qualità delle opere, poi spiegherò il perchè, la scelta è ricaduta su quattro opere, due delle quali riprendevano il soggetto dei sant’Anna, e le altre due per la particolarità del genere.
ARTE POPOLARE
Le edicole devozionali, erette dalla pietà popolare, rappresentano l’esempio esplicito di come l’arte sia il riflesso della necessità della comunità, del quartiere e della famiglia, intriso di bisogni magico-religiosi. Se per arte intendiamo quindi, la risposta a bisogni e necessità, allora l’arte popolare, termine con cui si tende a descrivere manifestazioni come, appunto le edicole devozionali, non significa arte di secondo piano.Il termine nasce nell’Ottocento per esaltare quella produzione che scaturiva spontaneamente dall’anima popolare.
Il concetto di arte popolare e di conseguenza di “manifestazione spontanea”, o ethos collettivo determina quindi la produzione di questi manufatti che sono documento della collettività, portatrici non più di una committenza singola e di conseguenza di esaltazione della singolarità, ma vere e proprie opere d’arte del popolo e per il popolo.
Il carattere semplice e spesso seriale che contraddistingue gran parte della produzione non deve essere forviante nella descrizione e nella valutazione di queste opere.
L’arte devozionale, rappresentata dalle edicole, è ispirata culto ufficiale, ma rivive e si genera nel culto privato come il ringraziamento per la grazia ricevuta, che in già dall’ antichità rappresentava la comunicazione diretta dell’individuo con la divinità.

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