mercoledì 2 gennaio 2008

Un problema tutt’altro che risolto, Civita Castellana agli inizi del 1900. Patrizia Fantera

Per quanto un’amministrazione cittadina utilizzi risorse finanziarie, agenzie e strumenti efficienti nella gestione della raccolta dei rifiuti e della pulizia della città, il successo, in questo campo, è possibile solamente se entra in gioco la consapevole collaborazione dei cittadini. Ogni abitante dovrebbe riappropriarsi della propria città considerandola come la propria “casa” dove, ovviamente, non permetterebbe a nessuno di imbrattare o lasciare rifiuti od escrementi. Rinnovando tale senso di appartenenza alla propria città, non potrebbe non adottare quegli essenziali “comportamenti virtuosi” che contribuirebbero a mantenere maggiormente pulito l’ambiente urbano e fornirebbero un esempio concreto imitabile da parte delle nuove generazioni e da parte degli stranieri che sempre più numerosi popolano i centri storici dei nostri paesi. Non è raro sentir raccontare da quanti si sono recati in nazioni notoriamente famose per ordine e pulizia di essersi spontaneamente adeguati all’ambiente circostante trovando naturale evitare di gettare cartacce o mozziconi di sigarette per terra ad imitazione degli indigeni. È ancora vivo nel mio ricordo la visione delle donne del “vicinato” del centro storico di Civita Castellana che quasi giornalmente contribuivano a mantenere pulita la via scopando lo spazio antistante il “portone” o la porta della propria abitazione. Per non parlare del secchio dell’immondizia, di lucido alluminio, che ogni brava donna di casa, teneva moltissimo a mostrare pulitissimo, magari foderato di carta, allo “scopino” che lo prendeva ogni giorno dal gancio cui era appeso (per evitare l’assalto dei gatti) o lo staccava dalla corda con cui veniva calato dalle finestre più basse. Oggigiorno nessuno pretende che gli inquilini scendano ogni giorno per spazzare il tratto della via su cui si apre l'ingresso di casa, ma assumere comportamenti civili come, ad esempio, raccogliere gli escrementi dei cani che si accompagnano nella giornaliera passeggiata è un atto dovuto che contribuirebbe non poco a migliorare il decoro di una città che, a partire dal centro storico, lascia molto a desiderare. Il problema che ho posto sul tappeto non è né nuovo né facile da risolvere. Anche nel secolo passato gli amministratori di Civita Castellana hanno tentato di risolvere il problema della pulizia della città con strategie più o meno valide. Il Sindaco più “moderno” e lungimirante è stato sicuramente Ulderico Midossi che ha escogitato una “festa” per indurre i cittadini a collaborare fattivamente per raggiungere l’obiettivo di una città pulita e decorosa. Nel registro delle deliberazioni consiliari del 4 aprile 1910 leggiamo: Istituzione di festa : Il presidente espone che allo scopo precipuo di abituare ed incoraggiare i cittadini al rispetto dei regolamenti di pulizia urbana ed igiene; per educarli a non danneggiare ed a conservare le opere, gli edifici pubblici e privati per sviluppare in loro maggiormente e gradata- mente il sentimento del decoro della proprietà, della dignità, la Giunta ha pensato di istituire la Festa ad Igea, ossia la festa della salute in rapporto al modo di vivere, da solennizzarsi in un giorno festivo del mese di Maggio. Con essa si viene a domandare il concorso volenteroso ai cittadini, anziché con la minaccia di pene, con lo stimolo della ricompensa di un premio che stia a riconoscere come una determinata persona, una determinata collettività abbia meglio compreso e rispettato i doveri verso se stessa, verso la città, verso la società. Altrove si mettono in gara fra loro i cittadini per carte, per giuochi, noi invece li vogliamo mettere in gara per un fine utile, più nobile: per la migliore conservazione del loro essere, per la loro elevazione morale, per sradicare cattive abitudini, per combattere perniciose diffidenze, per vincere dannose resistenze a quanto si bandisce in nome della scienza, in nome del progresso civile. A qualcuno può sembrare azzardato l'esperimento e gli potrebbe sembrare più utile aumentare il numero delle guardie urbane, il numero degli spazzini; ma a parte la spesa maggiore, a parte che il sistema repressivo dà per lo più scarsi risultati, perché non dobbiamo non tentare quello che è in uso, e con fortuna presso popoli e città progredite? Perché non dobbiamo tentare di sviluppare l'educazione cittadina con blandizie anziché con lo spauracchio di contravvenzioni e fare in modo che gradatamente entri nelle abitudini di tutti quello che oggi si trascura come una cosa non necessaria? Molti sono gl'insegnamenti che si danno nelle scuole ai piccoli, di tenere pulita la propria persona, le proprie cose, di non sporcare le vie, di non imbrattare le mura, di non arrecar danni agli edifici, agli alberi, ai giardini ecc, ma il più delle volte gli insegnamenti nelle scuole rimangono. Ebbene noi desideriamo fare propaganda al di fuori di essa, non solo tra i piccoli, ma anche tra i grandi, stimolando il loro amor proprio, solleticando il loro orgoglio. Se mediante il concorso di tutti quelli che amano la propria città , si potesse giungere a questo risultato, non vi è chi non vegga quanto se ne avvantaggerebbe l'igiene, il decoro ed anche il bilancio Comunale. Un semplice appello che richiamasse i cittadini all'osservanza dei regolamenti d'igiene e di polizia urbana sia pure con la consequenziale applicazione di multe, l'esperienza ci insegna che rimarrebbe inascoltato: invitiamoli dunque con la promessa di un premio = Per sviluppare l'agricoltura, per dare incremento ai commerci, alle industrie, per favorire gli studi é già in uso questo mezzo con risultati sempre più incoraggianti, e perché altrettanto non si deve tentare per migliorare una branca così importante dei pubblici servizi? A tal fine la Giunta propone di dividere la città in quatto rioni e secondo norme da stabilirsi; il rione nel quale durante l'anno si sarà constatato il minor numero di contravvenzioni ai regolamenti di polizia urbana e di igiene, sarà assegnato per premi da sorteggiarsi fra tutte le famiglie di cui esso si compone, ed insieme gli verrà consegnato un pallio che sarà dato in consegna fino al successivo anno alla fanciulla alunna della 1 classe elementare che, oltre ad essere studiosa, avrà dimostrato attitudine di buona massaia. Un premio sarà dato in ogni rione al piccolo proprietario che avrà costruito o riadattato la propria casa secondo norme d'igiene; ed un premio al negoziante di commestibili che il negozio terrà ben pulito e che venderà generi salubri. I premi saranno distribuiti con grande solennità nel municipio dove saranno tenute anche conferenze popolari di propaganda sopra argomenti inerenti alla festa. Ecco perchè, invece di aumentare lo stanziamento per le guardie urbane e la nettezza urbana la giunta propone al Consiglio di aumentare di £ 400 per lo scopo suddetto il fondo attualmente stanziato per il risanamento igienico dell'abitato. Il consiglio vota per fissare la data della festa al 1 di maggio. Patrizia Fantera, Presidente AGER FALISCUS

Nessun commento: