mercoledì 2 gennaio 2008

L’EDICOLA DI PIAZZA DI MASSA XVI

L’edicola situata su piazza di Massa, piazza che si trova incardinata tra la via che conduce all’ingresso del Forte San Gallo e direttamente a lato della piazza del Duomo, su cui si affaccia Palazzo Petroni Andosilla uno dei più ampi e articolati edifici della città.
Databile al tardo cinquecento, l’edicola di piazza di Massa, detta Edicola della madonna della Neve, accoglie il passante in fondo alla via, venendo dalla piazza del comune. L’impianto decorativo si struttura come la fronte di un tempietto classico: Sulla mensola aggettante poggiano lesene con capitello dorico concluse con trabeazione spezzata, che culmina con il timpano, anch’esso spezzato, al cui centro troviamo la colomba, simbolo dello spirito santo, con le ali spianate, raggi di luce e nuvolette.
Dal recente restauro sono emersi: i colori originali della struttura architteonica esterna, che gioca sull’alternanza dell’ocra e del rosso porpureo e dei fori.

In questi fori, che corrono sia lungo le lesene interne che su quelle esterne e sui tondi al lato della cornice centrale, si inserivano le lucine che decoravano l’edicola, in occasione della Messa del 5 agosto, da cui prende il nome. La cornice centrale racchiude l’affresco raffigurante la Madonna con bambino, tra i santi Cristoforo e Sebastiano, quest’ultimo per la presenza più spostata e le mani giunte, non tipica dell’iconografia del santo che più tosto viene rappresentato in piedi addossato alla colonna del martirio, potrebbe essere individuato come ricordo del committente.
Infatti proprio durante il periodo controriformato, per non deviare l’attenzione dall’immagine sacra che doveva fungere non solo da tramite ma da fonte di ispirazione e di conoscenza per il fedele, era stato vietato l’inserimento del committente all’interno dell’opera. La soluzione fu di inserire un santo omonimo a suo ricordo.
Le figure principali: La Vergine ed il Bambino che regge il globo, simbolo del mondo sono il perno centrale su cui ruota l’intera rappresentazione, forti nella volumetria e nei panneggi, si addolciscono negli atteggiamenti.
La Vergine che guarda con amore il bambino, questo in segno di affetto contraccambia lo sguardo e si aggrappa al manto della madre. Per lo stile i colori e la manifattura possiamo notare come l’artista di buona mano sia influenzato dalla presenza di artisti di scuola romana che lavoravano tra i cantieri Farnese e Montalto sia a Civita Castellana che nella provincia. Ricordiamo che negli stessi anni il Cardinal Montalto stava fecendo decorare il suo palazzo, e che nel 1598 il Cardinale Aldobrandini governatore della città, accoglieva suo zio Clemente VIII nella fortezza Borgiana addobbata e sistemata per l’occasione. Stilisticamente vicino alla cultura ritrattistica controriformata di Scipione Pulzone, ma di carattere provinciale.

Nessun commento: