mercoledì 2 gennaio 2008

L’EDICOLA DI SANT’ANNA SU VIA SAN GREGORIO XIX sec

Se l’iconografia della sant’Anna metterza si perde con la metà del 1500, il culto della santa non diminuisce così come le sue rappresentazioni che variano e attingono alle storie dell’infanzia della vergine, come la statuetta inserita all’interno dell’edicola su via San Gregorio appena dopo l’ingresso dell’ omonima chiesa. Questa rappresenta La madre che insegna a leggere il vangelo a Maria bambina, tale tema ha origine nel 1700 ripreso da Giovan Battista Tiepolo, nell’opera denominata l’educazione della Vergine del 1732 conservata a Venezia nella chiesa di Santa Maria della Consolazione.
Il tema semplificato è stato poi ripreso dalla statuaria artigianale e riprodotto serialmente. L’edicola di sant’Anna si completa con la decorazione della paretina interna eseguita da Oriana Bussani. La stoffa dipinta rappresenta un paesaggio con fiori ed alberi sullo sfondo. L’edicola a forma di archetto è decorata da racemi di rose e putti alati e realizzata in terracotta invetraiata. L’artista che realizzò la ceramica potrebbe essere individuato con Giulio Francesconi, La vicinanza stilistica dei putti, la qualità decorativa e la concordanza con le date: fatta realizzare intorno agli anni trenta da Cesare Basili (ce ne da memoria la figlia che ora 85enne rammenta come l’edicola sia stata edificata pochi anni prima del suo matrimonio avvenuto nel 1933.
Giulio Francesconi, originario di Viareggio, (la cui biografia è stata ricostruita dal prof Felini nel suo saggio e a quello rimando per approfondire), giunge a Civita Castellana dopo numerosi viaggi e permanenze in svariati luoghi italiani ed europei.
Di ritorno dalla Francia e dopo una breve sosta nella città natale e a Roma ed una sosta in Normandia, si trasferisce a Civita Castellana, spinto dal desiderio di realizzare opere in ceramica. Nella ceramica e qui cito: “il francesconi trova elementi primordiali da domare: la terra, l’acqua ed il fuoco, in una parossistica sfida con l’uomo”.
Tanto da riflettere all’interno di questa produzione le sue ansie psicologiche.
Le prime commissioni cittadine sono di carattere religioso: Realizza la statua di Mons Zuccherini, vescovo della città, e per la chiesa della SS.ma Vergine delle grazie due statue in gesso a grandezza naturale, Santa Chiara e Santa Paola. Ma l’opera che maggiormente ci interessa è la lunetta conservata nella Casa Canonica della Chiesa di San Benedetto.
Questa lunetta rappresenta la madonna con Bambino e cherubini, in terracotta invetriata policroma alla maniera dei Della Robbia, rielaborazione della Madonna del cuscino, eseguita nel 1495, e conservata al Bargello di Firenze. L’opera ci mostra come la cultura rinascimentale acquisita durante i primi viaggi abbia da subito, e lungo tutta la produzione dell’artista, influenzato la sua arte.
Le opere civitoniche sono tutte da inserire tra la fine degli anni 20 e l’inizio del 30. A confermare la paternità dell’opera giungono come dicevamo la data e la concordanza stilistica. Vediamo come ci sia evidente somiglianza tra i putti, con la particolare sporgenza delle guance, l’aggetto della fronte e non da poco, la qualità alta del manufatto.

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